Immagini rubate alla Pianura padana e storie di vita di personaggi a metà strada tra la strada e la leggenda, è fatto proprio così il concerto che Sergio Bassi insieme alla Padus River Band ha messo in scena giovedì sera al teatro del Viale a Lodi. Con una musica rock che ricorda Francesco Guccini (la voce del cantautore codognese assomiglia a quella dell’artista modenese per quella “erre” particolare), Nomadi, Jethro Tull e le band a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta.
La prima data della “Stagione dei grandi eventi”, un’iniziativa promossa da Altamarea, si è aperta con un complesso “di casa”, e ad aspettare Sergio e la sua band c’erano soprattutto i fans della Bassa, un gruppo di affezionati muniti di macchine fotografiche. Tra le prime file spuntava la testa di qualche bambina, che non mancava di dare il suo allegro sostegno ai ragazzi sul palco. La band ha fatto il suo ingresso “on stage” alle 21.15, dopo aver imbracciato basso e chitarre i musicisti hanno dato il via alla serata con Pianura e Fiume Po. Bastano i primi pezzi per capire che le canzoni non sono solo storie di personaggi ma scorci di ricordi e paesaggi di una Pianura padana che appartiene alla gente di questa terra e alla sua cultura, paesaggi che le persone del posto hanno imparato a conoscere. E loro, sul palco, ce l’hanno messa tutta fra entusiasmo e complicità per trasmettere la loro passione.L’esibizione è stata un’occasione per Sergio Bassi e la Padus River Band per presentare l’ultimo album E il fiume sta a guardaree per far ascoltare al pubblico alcuni brani del nuovo disco che arriverà probabilmente a maggio. Le canzoni sono in realtà un passo in avanti, sia per quanto riguarda la stesura dei testi che per gli arrangiamenti, rispetto alla produzione precedente. Anche questa volta si tratta di storie, c’è quella di Brando, del leggendario indiano Cavallo Pazzo che rappresenta un inno alla libertà, e c’è Amos, un uomo che ha combattuto la guerra ad El Alamein: «Ho incontrato Amos in un locale di Quarto Piacentino - dice Bassi al microfono -, mi ha raccontato la sua storia e poi ho scritto questa canzone, quando sarà incisa gli porterò il disco. Ha combattuto in guerra, poi è stato preso dagli americani ed è finito in California a lavorare come elettricista. Mandavano i suoi soldi qui in Italia ma quando è tornato a casa non ha trovato una lira ad aspettarlo». Gli appuntamenti della “Stagione dei grandi eventi” continueranno nei prossimi mesi: il 29 marzo è prevista una serata di cabaret intitolata Bel fess a cui parteciperanno Giorgio Zanetti ed Enrico Zani, il 19 aprile ci sarà il concerto degli Abbey Road & Orchestra “Dreaming the Beatles”, mentre il 23 maggio con l’opera Gianni Schicchi tratta dalla trittico di Puccini. Greta Boni
Fonte: www.ilcittadino.it